Quando nel 1912 nella grande Cina imperiale, si avviò la rivoluzione di Xinai, i totalitarismi europei, la rivoluzione russa, e le due guerre mondiali dovevano ancora infiammare il suolo del Vecchio Continente.
Non solo, ma mentre in Europa i regimi sono stati sconfitti e i governi democratici hanno avuto un’evoluzione nel tempo, trovando un’apparente unità in quel di Bruxelles, la Repubblica Popolare Cinese ha mantenuto il suo assetto statalista ed autoritario, governando oltre un miliardo di cittadini con unico partito. Unico, come il figlio imposto alle famiglie fin dal 1979.
Nel mondo si stava affacciando la fobia della sovrappopolazione aprendo la strada alle teorie neomalthusiane, come il Rapporto Kissenger scritto nel 1974, ma reso pubblico solamente nel 1991, in cui l’allora segretario di Stato americano affermava che era necessario adottare politiche di pianificazione familiare, e di salute riproduttiva, al fine di garantire la sicurezza degli Stati Uniti; un modo elegante per mascherare le mire imperialistiche a stelle e strisce. E a quanto pare la Cina ha preso alla lettera quel rapporto adottando la One Child Policy, che penalizzava chi concepiva il secondo figlio, e costringeva all’aborto forzato e alla sterilizzazione dopo la nascita del primogenito. Il motivo era semplice: troppa popolazione causava, secondo gli autarchi, povertà. Risultato: fino al 2000 sono stati 250milioni i bambini che non sono potuti nascere. Nemmeno le due guerre mondiali hanno prodotto così tanti morti.
Ora però la Cina si ritrova ad avere grossi problemi di squilibrio tra i sessi, con oltre 35milioni di uomini che si stima non potranno trovare l’anima gemella, con un rapporto di circa 120 maschi su 100 femmine. Così la Repubblica Popolare Cinese, comunista in politica e liberista in economia, è corsa ai ripari e per compensare l’enorme squilibrio ha chiuso il capitolo della politica del figlio unico per raddoppiare nella sua ipocrisia: d’ora in poi i cinesi potranno avere due figli. Ciò che non cambia è la pretesa dello Stato di decidere chi, come e quando può venire alla luce, e si deduce che per far recuperare qualcosina alle donne, stavolta saranno i maschi a raggiungere l’aldilà prima ancora di vedere l’aldiquà. Fa sorridere poi la reazione della Casa Bianca alla notizia, che per mezzo del suo portavoce Josch Earnest ha dichiarato di attendere il giorno in cui queste politiche saranno abbandonate. Già, se lo chiedono in molti dopo l’Obama Care e la moltiplicazione dei documenti OMS sulla salute riproduttiva, e sulle politiche di pianificazione familiare, altrimenti dette campagne per la riduzione della natalità mondiale. Kissenger ringrazia.

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