Lettera Numero: 697

Il popolo Veneto rende giustizia alla grande truffa subita nel 1866 quando venne annesso al Regno d’Italia e con un plebiscito storico chiede a Roma di darle ciò che gli spetta: l’autonomia. Lo chiede nel solco del dettato costituzionale, dopo un braccio di ferro con il governo centralista, una sentenza della Corte Costituzionale, una lunga campagna referendaria boicottata dai palazzi romani.
Oltre due milioni di cittadini veneti in una giornata fredda e piovosa hanno sfidato chi accusava che l’appuntamento referendario fosse una farsa, una spesa inutile. Il popolo Veneto  con un moto d’orgoglio degno della sua millenaria tradizione si è riunito attorno al Leone di San Marco per rivendicare la propria identità al di là delle appartenenze di partito.
Il Veneto, locomotiva d’Italia, si conferma laboratorio politico dell’intera nazione. Il Veneto rivendica con forza i principi di sussidiarietà e responsabilità che permettono l’autogoverno, senza per questo ledere il principio di solidarietà nazionale.
Il popolo Veneto ha mandato un chiaro messaggio, inequivocabile e non più contestabile, a tutti quei parlamentari e partiti che hanno denigrato, sminuito ed osteggiato questo referendum.
Ora il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto – e tutti i politici veneti che si sono spesi favorevolmente alla consultazione referendaria – sono rappresentanti di un plebiscito popolare con cui andare a Roma e chiedere con vigore quanto il popolo ha chiesto democraticamente.
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