“Lo Stato post-industriale diveniva politicamente vuoto, ma questa evoluzione lo poneva al riparo da ogni vera contrapposizione politica e contribuiva alla stabilità complessiva del sistema, oramai in grado di neutralizzare ogni minaccia a questa stabilità, ed. Liberilibri, 2020
Il terzo momento della crisi: la neutralizzazione del conflitto
Nella prospettiva di Schmitt lo Stato rappresenta l’identità sociale inventata di contro ad una società che non ha identità. La sua tesi storiografica sinteticamente si può assumere così enunciata: lo Stato liberale, moderno, persegue di fatto anche in linea di diritto un obiettivo di neutralizzazione di tutti i conflitti di carattere ideale, e cioè di tutti i conflitti che coinvolgono le forme della coscienza del singolo.
[Leggi la prima parte, la seconda parte, la terza parte e quarta parte] Il perseguimento di tale obiettivo conduce secondo Schmitt, allo snaturamento dello Stato stesso, e dunque alla sua crisi. Lo snaturamento dello Stato è quello per il quale lo Stato si separa dal politico e cioè abdica al compito che viceversa gli compete di curare la forma politica del popolo, lo Stato invece assume la figura di semplice stanza di compensazione tra gli interessi individuali, interessi privati, non solo, ma abbandonati alla loro configurazione privatistica. Non dunque composizione individuale di quegli interessi, lo Stato liberale persegue l’obiettivo di rimediare al conflitto di interessi mediando, componendo transattivamente tra questi senza accedere alla rappresentazione di ciò che potrebbe accumunare gli interessi in questione. La politica dello Stato liberale sarebbe caratterizzata da un rapporto tra Stato e società che è un rapporto di rappresentanza e non di rappresentazione. Lo Stato moderno liberale è lo Stato della rappresentanza parlamentare. Ma chi è il rappresentante? è un termine che si usa anche nel rapporto commerciale: i rappresentanti.
Il parlamentare è un rappresentante nel senso commerciale del termine? O è un rappresentante nel senso che non semplicemente “sta al posto di…” ma da immagine all’assente. Il difetto di rappresentazione nelle forme della politica moderna e alla riduzione della rappresentanza a “vertreitung“, e cioè il rappresentante come delegato di un interesse privato, questo difetto di rappresentazione costituisce la crisi del politico. La crisi per la quale la istituzione politica in realtà non realizza il compito di composizione simbolica del conflitto a livello sociale.
è il contratto tra individui uguali, o meglio indifferenti, non diversi, l’unione degli indifferenti e incomparabili, l’unione è possibile soltanto nella forma della composizione convenzionale degli interessi. Lo Stato è la espressione somma del carattere soltanto convenzionale o contrattuale della composizione del conflitto nella società contemporanea. Si può intravedere sullo sfondo la tesi teorica poi di Shmitt, la tesi cioò che afferma la necessità impreteribile di una decisione autorevole che istituisca il diritto, che istituisca il “nomos“, la legge che è il re.
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