Siamo in regime di silenzio elettorale, ma in questi anni ho ricoperto ruoli in associazioni e mi sento preso in causa direttamente dalle offese inaccettabili scritte e diffuse in tutto il paese. Non faccio nomi, ma chi abita a Povegliano Veronese capisce subito di chi stiamo parlando.
Partiamo da un dato di fatto personale che motiva il perché mi sento tra coloro direttamente parte in causa:
- sono stato membro del direttivo del Circolo Noi e successivamente vice-Presidente (mi sono dimesso qualche mese fa).
- Sono stato anche fondatore e Presidente del circolo Auser, tentativo poi stroncato dalla pandemia che aveva lo scopo di creare una continuità in favore di tutti gli anziani oggi sotto il cappello dell’associazione Antheas – La Madonnina. Non a caso vice-Presidente del circolo Auser è stato il presidente della già citata associazione che gestisce il centro socio-ricreativo di via F.lli Rosselli.
- Sono Presidente di un centro culturale formato da giovani adulti, Vivere Salendo, che a Povegliano Veronese ha promosso interessanti conferenze (un po’ meno da chi nega il gender e ci vorrebbe tutti arcobaleno) ed una due giorni di formazione biblica all’impegno politico. Dovrei ricordare bene se affermo che alla due giorni formativa avevo invitato tutti i giovani consiglieri comunali, sinistra compresa.
- Non cito il resto degli impegni di volontariato parrocchiale, bastano quindi i riferimenti di cui sopra.
Un altro dato di fatto sono gli eventi promossi in questi anni dalle diverse associazioni, e qui sotto riporto il commento (ad imperitura memoria e per salvarlo dalla censura) di un Presidente di associazione che, dopo l’ennesima affermazione in cui si continua a parlare di “deserto culturale“, probabilmente offeso come lo sono io ed altri esponenti di Associazioni di volontariato, ha scritto (ho tolto alcuni riferimenti di nomi):
[…], Le parole da te dette fanno male. Il tuo definire Povegliano un deserto culturale fa male , fa male alle persone che lavorano per la comunità. Fa male ad alcuni dei tuoi candidati. Fa male a *** che da due anni organizza il cinema estivo con il Noi in collaborazione con la Pro Loco. Fa male ad *** che con la banda insieme alla Pro Loco ha partecipato a molteplici eventi, te ne ricordo solo alcuni: le bande per fonte del campo; i giovani bandisti alla sagra; il concerto di Natale inserito nel calendario degli eventi natalizi; la festa della musica nel giugno scorso. Fa male ai commercianti che insieme nel dicembre 2019, dopo anni di assenza si sono messi insieme regalando alla comunità una magnifica giornata con l’8 dicembre, che hanno abbellito i negozi con gli alberi di Natale davanti al negozio e i fiocchi in occasione della festa della donna ( più di 50 le adesioni) frutto di una sinergia che pian piano sta ripartendo e crescendo. Fa male ai bambini del nido, della materna e delle elementari che con fantasia e l’aiuto di insegnanti e genitori, nei ultimi due anni hanno preparato le palline di Natale appese agli alberi in piazza, progetto in continua evoluzione. Fa male a quel giovane e a quel, imprenditore che hanno speso tempo e denaro per creare le sagome della natività posta sotto l’albero di Natale. Fa male ai giovani che a chiusura di un bando a loro dedicato hanno organizzato l’evento all’interno del parco Balladoro e che grazie alla visione della Pro Loco e alla collaborazione di altre associazioni ha aperto la Villa per delle visite guidate ottenendo nei giovani un successo unico (anche a questo hanno partecipato alcuni dei tuoi). Fa male a quei volontari che il pomeriggio del 25 febbraio 2020 hanno accolto più di 70 persone dell’Associazione “pianura veronese” organizzando la visita guidata a Villa Balladoro e dei tesoro in essa contenuti, e con velocità e sinergia, visto la chiusura dettata dalla Pres. Conte nelle prime ore della pandemia, non hanno mandato a casa a bocca asciutta i partecipanti ma offrendo loro una valida alternativa di conoscenza del nostro territorio. Fa male ai volontari che si dedicano alla pulizia del paese.
Fa male a chi, pur avendo ereditato un debito di circa 40.000 € si sono rimboccati le maniche per far tornare gli eventi in paese, eventi di ogni genere. Riportando la sagra un evento di qualità dopo che era stata ridotta a meno di una festa di quartiere generando annualmente una perdita superiore ai 15.000 €. Fa male a chi ha organizzato la 24 ore di calcetto coinvolgendo varie associazioni. Fa male a chi ha portato in paese i ragazzi speciali di Magica Musica arrivati secondi alla finale di Tu si che Vales e che si sono esibiti davanti al presidente della Repubblica. Fa male a chi ha speso energie per organizzare la festa della musica; evento inserito nel calendario nazionale di questa giornata dedicata alla musica (anche a questo evento hanno partecipato anche alcuni dei tuoi collaboratori). Fa male a chi ha speso tempo per organizzare i mercoledì in piazza nell’estate del 2019. E mi fermo qui, ma potremmo andare avanti con molte e molte altre occasioni di fare cultura.
La Cultura can la C maiuscola, quella che crea sinergia e collaborazione, la Cultura che crea inclusione. Ti chiedo di aver rispetto per loro e per la comunità che vivono e animano giornalmente. Prima di dire sei tu il mio paese impara quale sia veramente il tuo paese. Firmato ***
Nel volantino di mezzanotte, chi parla di “deserto culturale” ha avuto pure il coraggio di affermare che daranno voce alle associazioni zittite. Forse, prima di parlare – e far credere che l’ascolto sia davvero il loro primo obiettivo – avrebbero dovuto fare due cose:
- Vivere il paese, frequentare le associazioni, darsi da fare negli anni precedenti!
- Guardarsi allo specchio e farsi una domanda: “ma io che vivo da sempre a Povegliano, conosco davvero il mio paese?”. Nel silenzio, ognuno si dia la risposta.
PS. La cultura non è esclusiva proprietà di una parte politica. E il deserto culturale nasce laddove la realtà lascia spazio all’ideologia (come certe presentazioni di libri fatti negli anni precedenti al 2016). Ma questa è un’altra storia, è il passato. Ora guardiamo al futuro.

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