Considerata la fatica che ho fatto avrei voluto postare subito la foto dell’attestato di formazione appena l’ho ricevuto, al termine delle 49 ore di corso per RSPP del modulo B Comune, svolto con Vega Formazione in videoconferenza. Ma la soddisfazione per aver raggiunto un nuovo risultato formativo è stata presto scalzata dalle tragiche notizie che si sono continuamente susseguite nel mondo del lavoro.
Mi sono fermato un attimo, ho considerato il periodo di svolgimento del corso, dal 9 novembre al 13 dicembre, poi ho digitato sul web “incidenti sul lavoro novembre e dicembre 2021” e ho notato che in appena 6 settimane sono accaduti circa trentatré incidenti sul lavoro, con ventitré morti. Ventitré persone senza vita, ventitré cerchie familiari che piangeranno per sempre la morte dei loro cari, caduti mentre erano occupati a portare a casa il pane. Per me è un tonfo al cuore solo il pensiero. Qui la mappa degli infortuni con esito mortale.
Sparisce un comune come Povegliano Veronese ogni 7 anni
I recenti dati INAIL lo dimostrano. Ogni giorno muoiono 2-3 persone sul posto di lavoro.
Nel 2021 abbiamo superato soglia 1.000 morti in dieci mesi. È come se ogni sette anni sparisse un numero pari ai residenti del comune in cui abito.
Il Veneto è la 7^ regione per infortuni mortali in occasione di lavoro (extra quelli in itinere). Secondo l’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Enegineering, le regioni con il maggior numero di casi di morte sul lavoro (in occasione + in itinere) sono: Molise, Abruzzo, Basilicata, Campania, Valle d’Aosta, Puglia, Umbria e Trentino-Alto Adige, mentre il Veneto è al 15° posto di questa triste classifica che, al 31 ottobre 2021, vede la mia regione con un indice di incidenza di infortuni mortali sugli occupati, pari al 30,3 con una media nazionale del 35,6. Gli infortuni mortali in itinere ed occasione di lavoro nella provincia di Verona sono stati 21, su un totale di 89 in Veneto. Qui per approfondire
I dati vanno sempre letti con attenzione ed interpretati con prudenza, ma il messaggio è chiaro: l’attenzione per la sicurezza sul lavoro non è mai troppa, e c’è ancora molto da fare in termini di prevenzione. Soprattutto si deve considerare la prevenzione come un investimento, e non come un costo. Non è raro che avvenga il contrario, e la sicurezza trova sempre qualche priorità che la mette in secondo piano.
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