Al workshop dell’8 giugno tenutosi al Golf Club La Montecchia in Selvazzano Dentro (Padova), organizzato da The Skill Group con il contributo di Legalitax Studio Legale e Tributario, dopo l’intervento del dott. Francesco Tufarelli ha parlato il Prof. Paolo Gubitta (Università di Padova).

  1. Elaborare progetti ispirati da audaci e visionari con i piedi per terra
  2. Oggi esce il bando e il progetto deve essere già pronto
  3. Il criterio progettuale chiesto dal governo della Regione
  4. Il suggerimento pratico alle imprese
  5. A proposito di tempismo

Il professore si è rivolto alla qualificata platea dei presenti con linguaggio semplice ed immediato, come piace a chi fa impresa e deve prendere decisioni che hanno un impatto sulle proprie attività. Gubitta ha infatti sottolineato che è ora di rinunciare alla progettualità di corto respiro, e va preferita una progettualità che possa dare risultati nel lungo periodo. Usando l’esempio del dito e della luna, ha chiarito che per poter guardare alla luna sono necessari diversi interventi e riferendosi agli imprenditori ha espresso due aspetti complementari:

  1. Attivare le intelligenze diffuse che abitano i territori. Che vanno aggregate.
  2. Concentrare le intelligenze capaci di dire dove sta la luna, e convincere chi deve decidere a guardare la luna e non il dito.

Elaborare progetti ispirati da audaci e visionari con i piedi per terra

Cosa significa rispetto al PNRR “tradotto” a livello della Regione Veneto? Secondo il professore – ordinario di organizzazione aziendale e family business all’Università di Padova, ma anche direttore scientifico dell’Area imprenditorialità di CUOA Business School e membro del comitato di Veneto Sviluppo – vuol dire “elaborare progetti ispirati da audaci e visionari con i piedi per terra”. E fare in modo che tra le poche imprese globali e la moltitudine di PMI che abitano il territorio veneto (e nazionale) le parti sociali siano in grado di fare da cerniera. Torna il principio di sussidiarietà emerso con l’intervento del dott. Tufarelli, sebbene anche in questo caso non esplicitato.

Veneto Sviluppo Spa è la finanziaria della Regione del Veneto che da più di 40 anni è vicina alle aziende del territorio con l’obiettivo di supportarne concretamente lo sviluppo e la crescita, mettendo a loro disposizione un articolato set di strumenti creditizi e finanziari agevolati e innovativi. Due i fronti di attività: la consolidata gestione di strumenti finanziari agevolati (finanziamenti e garanzie) per PMI di ogni ambito di attività e una strutturata capacità tecnica di condurre operazioni basate su una logica di investimento diretto nei settori strategici per il tessuto imprenditoriale veneto

Oggi esce il bando e il progetto deve essere già pronto

Il PNNR, a detta del professore, offre la grande possibilità di generare progetti con questa audacia e visione, ma devono rispettare un criterio che le scadenze degli obiettivi chiesti dall’UE all’Itala e l’attuazione del Piano richiede: il tempismo. Oggi esce il bando ed il progetto deve essere già fatto. Il tempismo, quindi, dovrebbe diventare un elemento caratterizzante dell’azione imprenditoriale, sapendo che il meglio è nemico del bene. Spiegato in termini diversi significa imparare ad avere i progetti nel cassetto, ed essere pronti a tirarli fuori quando esce un bando, il tempismo quindi si lega all’audacia (saper affrontare il rischio e l’ignoto) e alla visionarietà (saper vedere oltre l’immediatezza ed il tangibile).

Il criterio progettuale chiesto dal governo della Regione

Parlando di come il PNRR sia stato calato nella realtà veneta con Veneto Sviluppo, ha raccontato che 1€ investito in robotica spaziale produce un indotto di 11€. Quindi, quali sono le traiettorie strategiche capaci di generare cambiamenti irreversibili, che si autosostengono nel tempo, e rispondono al principio per cui nessuna impresa deve rimanere indietro? Questo è il criterio progettuale chiesto dalla presidenza Zaia al comitato di Veneto Sviluppo. L’output che ne è uscito sono schede del comitato messe a disposizione della Regione (in particolare gli assessorati presidiati oggi da Marcato e Donazzan), con la finalità di ispirare l’azione della Regione e il ruolo e l’azione dei corpi intermedi che, appunto, devono fungere da cinghia di trasmissione (o da cerniera) nel processo di attuazione dei fondi del Piano.

Il suggerimento pratico alle imprese

Il professore ha sottolineato più volte il ruolo fondamentale dei corpi intermedi nella filiera tra Regione, scienza, imprese, e territorio. Cosa possono fare quindi le imprese? Il suggerimento che ha dato è quello di esprimere anzitutto una progettualità, chiedere il confronto con il gruppo di scienziati, parlare con i responsabili dei dipartimenti che partecipano ai tavoli di lavoro, e trovare altri partner d’impresa (sui contratti di rete ha parlato lo studio Legalitax nell’intervento successivo).
Nel PNNR il time to market farà la differenza e questo significa che bisogna anche essere pronti alla ripartizione di risorse che verranno riallocate qualora altri territori non saranno in grado di usarle. E in questo il Veneto potrà giocare un secondo tempo importante poiché è plausibile che alcuni territori a cui sono stati destinati più fondi, per varie ragioni non saranno in grado di utilizzare tutti i fondi messi a disposizione. E chi si farà trovare pronto, probabilmente avrà a disposizione fondi aggiuntivi per lo sviluppo delle imprese del proprio territorio.

A proposito di tempismo

Alla scadenza del 30 giugno l’Italia deve raggiungere 45 obiettivi del primo semestre del 2022, di cui 18 sono già stati raggiunti e altri 15 sono vicini al raggiungimento, mentre 10 sono in linea con la road map dei ministeri (fonte Il Sole 24 Ore). Guarda le milestone e i target del dispositivo per la Ripresa e la Resilienza.

Pubblicità