Venerdì 1 luglio, a Verona, si terrà una serata di presentazione del Meeting di Rimini con alcuni amici che hanno curato anche due mostre molto belle: una sul beato Livatino, giovane giudice ucciso dalla mafia; e una sull’esperienza delle famiglie per l’accoglienza, realtà che fa dell’ospitalità un miracolo. Scopri i 5 motivi per cui ci vado ogni anno e perché vale la pena che vieni anche tu.
- La mission del Meeting
- C’è qualcosa per cui vale la pena andare
- Il tema del 2022: Una passione per l’uomo
- Vieni anche tu Venerdì 1 luglio, ore 20:45
Siamo “in un momento storico che ci rende presente che la pace e la civilizzazione non sono per niente scontati e che non nascono da un automatismo che una volta avviato si riproduce da solo“. È la frase iniziale del video con cui Bernard Scholz introduce il Meeting di Rimini 2022. Il più grande evento culturale italiano, che si ripete ogni estate dal 1980. Un evento sostenuto da centinaia di giovani, professionisti, aziende, che si prodigano per la realizzazione di una settimana nella quale si svolgono mostre, convegni, conferenze, presentazioni di libri, spettacoli musicali e teatrali e il cui fine ultimo è incontrarsi, ritrovarsi, stare insieme. Un giovane volontario ha definito il Meeting una “cattedrale”, poiché “chi partecipava alla sua costruzione in una certa misura costruiva anche sé stesso”, ha detto. Ed il Meeting è davvero un’occasione in cui non si incontra soltanto qualcun altro, ma – e ciò può apparire assurdo – si rischia pure di ritrovare sé stessi.
La mission del Meeting
“La Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli nasce dal desiderio di alcuni amici di incontrare, conoscere e portare a Rimini tutto quello che di bello e buono c’è nella cultura del tempo. Il valore fondamentale di riferimento è il riconoscimento di un fattore inestirpabile e oggettivo che accomuna tutti gli uomini: il desiderio di felicità, di bene, di verità e di giustizia che abita nel cuore di ognuno e che pertanto fonda la valorizzazione di ogni diversità”. Così è scritto sul sito della Fondazione, e per la mia esperienza è una mission che si realizza ogni anno.
C’è qualcosa per cui vale la pena andare
Partecipo al Meeting da 7 anni, l’anno scorso sono riuscito a starci per un paio di giorni e godere meglio le mostre, che sono il cuore pulsante dell’evento, quest’anno spero di rimanere tutta la settimana. Perché ci vado ogni anno? Perché di solito partecipo con alcuni degli amici più legati, con i quali condivido la passione dell’umano nella politica, e la ricchezza di incontri, riflessioni ed insegnamenti che ci portiamo a casa viene poi spesa con chi non è riuscito a venire. È una giornata di amicizia vissuta nell’amicizia, e di solito, quando si sta tra amici, si sta proprio bene. Ecco il secondo motivo per cui vado ogni anno: perché si sta proprio bene! È una giornata in cui si cammina tantissimo, in cui il tempo è scandito dai ritmi serrati dei tantissimi eventi che si susseguono, ma da ognuno dei quali si esce rinfrancati. Ecco il terzo motivo per cui vado ogni anno: torno a casa molto più sereno di come arrivo. È un ristoro morale, è una di quelle esperienze che dà nuova vita al quotidiano e che aiuta a vivere l’ordinario con il sapore dello straordinario, cioè a pensare che ciò che si realizza – l’opera che si compie e per la quale si è chiamati – è un’opera che va realizzata a regola d’arte. E questo dà tanto coraggio. Ecco il quarto motivo per cui vado ogni anno: trovo il coraggio di vedere oltre la cronaca nera, di non diventare vittima del pessimismo che affligge l’umanità moderna, ma di sentirmi parte di un tutto finalizzato a realizzare il bene, consapevole che quel tutto è possibile soltanto se l’io si fa compagnia, amicizia, comunità. Ed ecco l’ultimo motivo per cui vado ogni anno: il desiderio di compagnia. Là dove si intrecciano relazioni autentiche, si incrociano una moltitudine di volti che riconoscono l’unicità di ciascuno, là dove si percepisce che l’opera del Meeting può realizzarsi soltanto in una coralità di maestranze, intelligenze e di cuori che desiderano testimoniare a tutti – ma proprio a tutti – “il desiderio di felicità, di bene, di verità e di giustizia che abita nel cuore di ognuno”.
Papa Francesco, che non manca mai di ricordare che viviamo in una cultura dello scarto, in un contesto in cui l’automazione sembra sostituire l’autenticità umana, e in cui è stata dichiarata la terza guerra mondiale a pezzi, invita ciascuno ad essere un artigiano della pace (rif. Lett. Enc. Fratelli Tutti). E il Meeting è una grandissima opera artigianale per la pace.
Il tema del 2022: Una passione per l’uomo
Il tema di quest’anno mi affascina talmente tanto che sto facendo di tutto per poter partecipare a tutte le giornate in programma, un po’ per motivi di lavoro, ma soprattutto perché questa passione per l’uomo mi interroga nel profondo, e di continuo, e mi muove nel lavoro quotidiano.
Nella scheda di presentazione si legge che “la sfida di come si fa a vivere tocca tutti; il coraggio di mettersi in gioco ancora una volta, la necessità di costruire relazioni autentiche, con chiunque entri a far parte della nostra traiettoria umana, sono elementi decisivi per non soccombere”. Questo è proprio uno di quei tempi dell’umanità in cui non dobbiamo soccombere, ma costruire mattoncini di speranza in mezzo a tante macerie.
Vieni anche tu Venerdì 1 luglio, ore 20:45
Venerdì 1 luglio si terrà una serata di presentazione, a Verona, con alcuni amici che hanno curato anche due mostre molto belle: una sul beato Livatino, giovane giudice ucciso dalla mafia; e una sull’esperienza delle famiglie per l’accoglienza, realtà presente in 9 Paesi con oltre 3.000 soci e che fa dell’ospitalità un miracolo. Vale davvero la pena partecipare e lasciarsi provocare da un’esperienza unica.

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