Oggi pomeriggio ho partecipato ad un webinar organizzato da Compagnia delle Opere Emilia Romagna, dal titolo “sostenibilità e persone: un’impresa impossibile?” Ospite principale è stato Otello Valenti, HR Director AlphaTauri, la scuderia di Formula 1 tutta italiana basata a Faenza. Nell’oretta trascorsa ad ascoltarlo è stato utile apprendere qualcosa dall’esperienza di chi dirige circa 600 dipendenti di 35 nazionalità differenti, in un contesto altamente competitivo e per cui ricevono «50.000 curriculum all’anno». Ho segnato tre passaggi che mi hanno colpito:
L’errore è un potentissimo strumento di apprendimento
Nel raccontare alcune esperienze vissute durante le stagioni di Formula 1, è emerso che la scuderia ha maturato la consapevolezza che bisognava passare dal ricercare il colpevole per un insuccesso, all’imparare dall’errore per migliorare i processi. In questo modo, secondo Valenti, gli errori vengono riconosciuti con più facilità e si aumentano le competenze dei team. Il concetto vale anche nella gestione dell’HR. Lo stipendio, ad esempio, non è un fattore di motivazione, semmai di demotivazione, e un sistema premiale che avevano studiato basato sui report dei rispettivi capi area si è rivelato controproducente, poiché non permetteva di riconoscere con onestà gli errori che singoli e team potevano commettere.
Il conflitto è un pezzo naturale dello stare insieme
Un’azienda che deve gestire centinaia di persone, con un’eterogeneità immensa di culture e nazionalità, non può risolvere i conflitti azzerandoli, o personalizzandoli. Ma anche qui il concetto è di passare dal “chi” al “come“, quindi spostare l’attenzione dal soggetto all’oggetto senza accusare le persone ma lavorando sui processi. In questo modo si assume una gestione del conflitto che è la chiave per far progredire singoli e team.
Il mestiere di capo è quello del giardiniere
Il terzo appunto riguarda il mestiere del capo. Il capo di una volta poteva assomigliare allo scacchista, che doveva prevedere le azioni e le conseguenze, avendo sempre chiara la strategia complessiva e ogni singola mossa e contro-mossa. Come il giocatore di scacchi, il capo governava completamente, e direttamente, ogni azione. Oggi, in un contesto VUCA (=volatile, incerto, complesso, ambiguo) che con la pandemia per alcuni è diventato BANI (=fragile, ansioso, non lineare, incomprensibile) non può più essere così. Per questo, secondo l’HR di Alpha Tauri, il capo azienda oggi è un giardiniere che coltiva, cura e fa crescere le diverse piante (le persone) nel giardino (l’azienda) e la sua abilità sta nel tenere conto, nel conoscere, le caratteristiche di ogni pianta per far in modo che diano il meglio di sé ciascuna con i propri tempi e modi. Significa sapere quali sono i tempi di crescita, in quale terreno devono crescere, quali sono i tempi di potatura e di semina, ecc. Come ha ben detto Valenti: «non si può accelerare il tempo di fioritura di una rosa» e così vale per ogni pianta come per ogni persona all’interno dell’organizzazione aziendale.
Facile a dirsi, certamente complesso a farsi, ma questa è la via per una corretta concezione di sostenibilità d’impresa che non può avere soltanto l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, ma deve tenere conto dell’impatto sociale che produce ed anche, riguardo l’oggetto del webinar, dell’impatto che la governance aziendale crea sulle persone.
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