Diego Marchiori

Perché è utile formare un preposto, e addirittura vantaggioso? Per rispondere dobbiamo essere anzitutto d’accordo su un presupposto:

considerare la formazione come parte integrante ed essenziale non solo per l’adempimento degli obblighi, ma anche per il miglioramento del clima aziendale e degli standard di sicurezza e di qualità del lavoro.

In altro articolo ho parlato della formazione aggiuntiva per i preposti secondo l’art.37 D.lgs. 81/08 e l’Accordo Stato-Regioni n.221 del 21/12/2011¹. Ora propongo una riflessione sugli effetti pratici di un preposto ben formato.

Per coloro che cercano solo adempimenti il mercato è pieno di offerte a basso prezzo, e probabilmente non sarò un suo partner.

La formazione particolare aggiuntiva dei preposti

Prendo in esame i singoli argomenti e per ciascuno offro un esempio di un vantaggio concreto che si ottiene da una formazione fatta bene.

"La durata minima del modulo per preposti è di 8 ore. 
I contenuti della formazione, oltre a  quelli  già  previsti ed
elencati all'articolo 37, comma 7, del D.Lgs. n. 81/08,  comprendono,
in relazione agli obblighi previsti all'articolo 19: 
    1. Principali soggetti  del  sistema  di  prevenzione  aziendale: compiti, obblighi, responsabilità; 
    2. Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni  del  sistema di prevenzione; 
    3. Definizione e individuazione dei fattori di rischio; 
    4. Incidenti e infortuni mancati 
    5. Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei  lavoratori, in particolare neoassunti, somministrati, stranieri; 
    6.  Valutazione  dei   rischi   dell'azienda,   con   particolare riferimento al contesto in cui il preposto opera; 
    7. Individuazione misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione; 
    8.  Modalità  di   esercizio   della   funzione   di   controllo dell'osservanza da parte dei lavoratori delle disposizioni di legge e aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, e di  uso  dei mezzi  di  protezione  collettivi  e   individuali   messi   a   loro disposizione. 

1. Principali soggetti del sistema di prevenzione aziendale: compiti, obblighi, responsabilità

Esempio: Marco, responsabile di magazzino in un’azienda di logistica, nota che un collega addetto al primo soccorso non ha controllato il contenuto della cassetta.

Grazie alla formazione ricevuta, Marco sa che è compito di tale addetto controllare il contenuto e che deve segnalare il problema anche al datore di lavoro. Questo evita ritardi e responsabilità al collega in caso di intervento per un’emergenza sanitaria.

2. Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione

Esempio: Anna lavora in un cantiere edile con funzione di preposto, e viene a conoscenza che un lavoratore accusa continuamente dolori alla schiena.

Sebbene il collega voglia proseguire il suo lavoro, Anna sospende temporaneamente l’attività del lavoratore e, conoscendo il sistema di prevenzione aziendale, segnala l’accaduto al Datore di Lavoro perché possa essere visitato dal Medico Competente, e informa il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.

3. Definizione e individuazione dei fattori di rischio

Esempio: Luca, preposto in un’industria chimica, nota che alcuni operatori stanno maneggiando solventi senza guanti adeguati.

Dal corso preposti ha imparato a leggere i pittogrammi chimici, e conosce l’importanza di consultare le Schede di Sicurezza. Poiché si presenta una situazione pericolosa interviene subito, ferma l’attività e fornisce le necessarie spiegazioni, poi verifica che i DPI siano idonei. Grazie alla formazione ha imparato a non dare più per scontate le varie situazioni e, ponendosi le domande opportune, riduce l’insorgenza di situazioni pericolose.

4. Incidenti e infortuni mancati

Esempio: Durante un turno di lavoro, Sofia osserva che un carrellista frena bruscamente per evitare una collisione con una sua collega che procede a piedi.

Anche se non c’è stato un infortunio, la situazione avrebbe potuto avere conseguenze gravi. I lavoratori coinvolti minimizzano l’accaduto, ma grazie alla sua formazione ha imparato la Legge di Heinrich/Bird, Sofia segnala l’evento come infortunio mancato.

Grazie alla sua segnalazione il datore di lavoro ha attivato l’ufficio del servizio di prevenzione e protezione per revisionare le procedure di circolazione interne. L’azienda non saprà di aver modificato il futuro perché qualche mese dopo lo stesso episodio si sarebbe consumato con un incidente mortale. Grazie alla prevenzione efficace e grazie alla diligente Sofia, ha salvato una vita e risparmiato decine di migliaia di euro in avvocati e danni di immagine.

5. Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori, in particolare neoassunti, somministrati, stranieri

Esempio: Ahmed, preposto in una ditta specializzata in giardinaggio e potatura di grandi alberi, nota che un lavoratore straniero assunto da qualche mese non indossa correttamente l’imbracatura di sicurezza.

Durante il corso di formazione ha sentito parlare dell’Allegato VI del D.lgs. 81/08 e delle Disposizioni concernenti l’uso delle attrezzature di lavoro. Sapendo che potrebbe essere un problema di comprensione linguistica, non si limita a un rimprovero ma gli mostra con un video pratico come indossarla correttamente e perché è fondamentale. Poi informa l’azienda dell’accaduto.

Ahmed ha evitato all’azienda un infortunio potenzialmente mortale, e ha salvato la vita al lavoratore ancora prima che succedesse qualcosa. L’Azienda, informata dell’accaduto, ha fatto due calcoli ed ha compreso che il costo del corso di formazione gli è valso il risparmio di migliaia e migliaia di euro.

6. Valutazione dei rischi dell’azienda, con particolare riferimento al contesto in cui il preposto opera

Esempio: Giulia lavora come responsabile in una fabbrica di mobili e, a seguito dell’acquisto di una nuova macchina a controllo numerico si accorge che è aumentato il rumore.

Grazie alla sua formazione pratica, dove ha ragionato su una lista di controllo dei rischi da rumore per il comparto del legno, si ricorda che esistono degli obblighi al Titolo VIII D.lgs. 81/02 e dei valori limite di esposizione. Segnala al Datore di Lavoro il quale si ricorda di questo adempimento che, nella marea di attività gli è sfuggito, così ha chiamato l’RSPP e disposto una nuova valutazione del rischio rumore con un’aggiornamento del relativo DVR.

Un paio di settimane dopo è sopraggiunta un’ispezione che ha proprio chiesto approfondimenti sul nuovo macchinario. Grazie a Giulia l’Azienda ha evitato sanzioni per oltre 5.000€.

7. Individuazione misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione

Esempio: Svetlana è capo-turno in un pastificio artigianale. Durante i turni notturni nota che c’è un’operaia che lavora per un paio d’ore isolata nel reparto confezionamento.

Al corso preposto ha affrontato i rischi legati al lavoro notturno ed ha imparato che esistono dei dispositivi che segnalano se la persona ha subito un incidente o un malore. Si è ricordata di quell’argomento ed ha capito che c’è una carenza organizzativa in caso di emergenza. Segnala la questione al Datore di Lavoro che ha opposto un po’ di resistenza. Qualche settimana dopo è stato chiamato in piena notte perché una dipendente era svenuta sbattendo la testa e perdendo i sensi, fortunatamente in quel momento sopraggiungeva una collega che stava attraversando il reparto per prendersi un caffè. Quanto gli sarebbe costata una morte in azienda?

8. Modalità di esercizio della funzione di controllo dell’osservanza da parte dei lavoratori delle disposizioni di legge e aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro, e di uso dei mezzi di protezione collettivi e individuali messi a loro disposizione

Esempio: Filippo è il coordinatore in una carpenteria che ha molte commesse da fare, i ritmi sono serrati per poter consegnare in tempo i prodotti e, mentre si sta recando da un collega, si accorge che alcuni operai stanno lavorando con la smerigliatrice angolare senza gli occhiali protettivi.

Invece di rimproverarli genericamente, mostra loro delle foto di infortuni oculari realmente accaduti e spiega che, con un piccolo gesto, possono evitare conseguenze gravi per sé e l’azienda. Il suo intervento crea maggiore consapevolezza e i lavoratori iniziano a usare correttamente il DPI evitando che a qualcuno finisca una scheggia nell’occhio e, a causa della sua assenza, gli altri debbano sopperire al suo lavoro.

Questi sono solo alcuni esempi con cui ho voluto mostrare il valore concreto della formazione del preposto e come questa possa influire sul successo di un’azienda.

La tua formazione per i preposti è davvero efficace? Scoprilo con un questionario!

Sei un datore di lavoro? Hai formato i tuoi preposti nel modo giusto? Contattami e ti invierò un questionario per capire se i tuoi preposti stanno svolgendo il loro ruolo nel miglior modo possibile. Riceverai gratuitamente un report con suggerimenti pratici per risolvere gli aspetti più critici.

Vuoi assicurarti che i tuoi preposti siano adeguatamente formati e supportati? Contattami per una consulenza approfondita o per organizzare la formazione necessaria!

Per approfondire

1. Gazzettaufficiale.it Rep. Atti n. 221/CSR ↩︎

🔹 Se ti riconosci in uno di questi o altri problemi contattami ora. Troviamo insieme la soluzione più efficace per la tua azienda.

Posso aiutarti con soluzioni concrete

📩 Compila il form di contatto

Lasciami un feedback

Quando i tuoi collaboratori possono lavorare sicuri e stare bene, l’azienda ci guadagna e anche tu lavori con più serenità. Ti aiuto a trasformare la sicurezza in un valore concreto, che protegge le persone e fa crescere il tuo business.