Ringrazio lo studio IPLUS per la collaborazione che è nata con loro e che mi sta permettendo di sviluppare tutto il potenziale che ho accumulato in questi anni in ambito relazionale. In particolare, nell’ultimo anno grazie ad IPLUS sto approfondendo una materia strategica per chi vuole innovare l’azienda ed operare in modo etico: i criteri ESG (Environmental, Social and Governance) che si riferisce a tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento. Ma non riguarda solo l’investimento finanziario, ma anche quello sulle persone e gli impatti che un’azienda genera sulla società.

A proposito di responsabilità, riporto il passaggio sul riconoscimento degli errori, scritto in un più ampio articolo che parla del capo come una figura che da scacchista è chiamata a diventare un giardiniere.

L’ERRORE È UN POTENTISSIMO STRUMENTO DI APPRENDIMENTO

Nel raccontare alcune esperienze vissute durante le stagioni di Formula 1, è emerso che la scuderia ha maturato la consapevolezza che bisognava passare dal ricercare il colpevole per un insuccesso, all’imparare dall’errore per migliorare i processi. In questo modo, secondo Valenti, gli errori vengono riconosciuti con più facilità e si aumentano le competenze dei team. Il concetto vale anche nella gestione dell’HR. Lo stipendio, ad esempio, non è un fattore di motivazione, semmai di demotivazione, e un sistema premiale che avevano studiato basato sui report dei rispettivi capi area si è rivelato controproducente, poiché non permetteva di riconoscere con onestà gli errori che singoli e team potevano commettere.

LEADERSHIP GENTILE, ANCHE NO!

Si fa un gran parlare oggi di leadership gentile, nuova moda nel mondo HR. Io preferisco parlare di leadership con valori, o di leadership etica. Si può essere gentili e superbi allo stesso tempo, quando invece ad un leader e a chiunque abbia responsabilità dirette o indirette verso altre persone è chiesta la virtù dell’umiltà, della giustizia, della temperanza ossia la capacità di riconoscersi essere umano niente più e niente meno di qualsiasi altro essere umano che gli sta intorno, con limiti e sogni, ma tutti con una medesima, irrevocabile ed irriducibile dignità.

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere.
Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.
Samuel Beckett
Di Gigi De Palo

Nota: questo articolo è parte della tesina che ho presentato durante la certificazione di competenze in HR Specialist. Puoi trovare l’intera tesina a questo link


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