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In merito all’approvazione in Senato del disegno di legge che regolamenta le “unioni civili” abbiamo chiesto un parere all’ex senatore veronese Paolo Danieli:

Giovedì 25 gennaio il Governo ha ottenuto la fiducia sul disegno di legge che intende istituire le cosiddette unioni civili tra persone dello stesso sesso. Nonostante le iniziali dichiarazioni di Renzi che voleva mantenersi neutrale in merito al dibattito tra pro e contro, il ddl Cirinnà è stato approvato grazie all’intervento diretto del Presidente del Consiglio e del Governo che ha presentato un maxi-emendamento e di fatto chiuso ogni margine di dissenso interno al proprio partito. Come legge quanto accaduto?

Il ricorso alla fiducia su leggi che riguardano l’etica e la morale è un’aberrazione. Sono sempre stato favorevole all’istituto della fiducia su problemi squisitamente politici od economici. Ad esempio trovo che la richiesta della fiducia sulla legge di stabilità ( a finanziaria) sia corretto, perché un governo ha il diritto di sapere se la sua impostazione economico-finanziaria ha o non ha la condivisione della maggioranza del parlamento. Anche per evitare il consueto “mercato delle vacche” nel quale vari parlamentari ottengono vantaggi in favore del proprio collegio elettorale a scapito dell’interesse generale. Ma se si parla di temi etici, dove vale il libero pensiero del singolo rappresentante della nazione e la sua coscienza, il ricorso alla fiducia è inammissibile. Addirittura credo non si sia mai verificato prima di oggi.

Durante il suo mandato aveva presentato un disegno di legge per favorire la natalità. A distanza di anni ci ritroviamo in un Italia ed Europa che hanno un tasso di natalità al di sotto dell’indice di sostituzione. Istituire le unioni civili tra persone dello stesso sesso favorirà l’incremento demografico?

La ratio che sottende tutto il battage propagandistico che è stato organizzato attorno ad un problema che interessa sì e no lo zero virgola della popolazione, a fronte di problemi enormemente più gravi ed urgenti, risponde esattamente al contrario. Quando avevo presentato il mio disegno di legge, frutto di uno studio demografico serio, avevo previsto i danni che la denatalità avrebbe fatto al nostro paese sia in termini sociali che economici. Non occorre essere degli scienziati per capire che una società che non fa figli diventa inevitabilmente una società di vecchi. E che una società vecchia è meno vitale, meno creativa, più debole, più soggetta ad essere sottomessa e manipolata. Inoltre ciò comporta anche danni pesantissimi al sistema previdenziale. Io queste cose le avevo denunciate più di vent’anni fa. Ma la sinistra ed i benpensanti dicevano che io volevo imitare Mussolini con la sua politica demografica per avere otto milioni di baionette! Spero che oggi sia chiaro a tutti chi guardava avanti e chi guardava indietro.

A suo parere, a chi giova questo provvedimento legislativo? Quali possono essere le matrici culturali ed ideologiche di fondo?

Non mi si venga a parlare di “complottismo”.
Non può esser un caso che la questione dei matrimoni omosessuali sia nata contemporaneamente in varie parti del mondo occidentale. C’è una regia. E se c’è una regia vuol dire che dietro questa regia c’è un pensiero. E’ il Pensiero Unico, ovvero quell’ideologia intimamente legata al sistema libera capitalista, espressione del peggior materialismo, che, dopo aver distrutto le nazioni, le religioni, i partiti, i sindacati e tante altre forme di aggregazione sociale ora ha interesse a distruggere la famiglia  come ultimo baluardo della società tradizionale, ovvero di quella civiltà che ha costruito e prodotto tutto quello di cui oggi possiamo fruire. Distrutta anche la famiglia il disegno dell’economicismo consumista sarà realizzato. La famiglia quella vera, formata da un uomo e una donna e finalizzata ad avere dei figli (poco importa se poi non li può avere) è un ostacolo al consumismo perché tutto viene fatto per fare in modo che i figli possano godere di qualcosa in più di quello che avevano avuto i genitori. Mamma e papà risparmiano per farli studiare, per dar loro un avvenire, per lasciare loro qualcosa che li possa aiutare nella vita. E se risparmiano consumano meno. E questo non va bene al sistema. Gli omosessuali questo problema non ce l’hanno…e quindi sono funzionali al consumismo e quindi al capitalismo.

Venendo al dato più politico del voto in Senato, come legge il fatto che oggi Renzi debba contare sull’apporto costante del gruppo di Verdini e del Nuovo Centro Destra?

Nel 2011 c’è stato un colpo di stato e da allora la democrazia è sospesa. Al posto di un governo legittimamente eletto ne è stato imposto uno nominato dall’alto. Un anno prima Monti è stato nominato senatore a vita come pagamento anticipato per il servizio che avrebbe reso. Imposto come premier nel novembre 2011,mette mano a tutta una serie di provvedimenti economici – come la legge Fornero-  che penalizzano pesantemente i lavoratori. Nell’aprile 2013 Enrico Letta, legato agli stessi ambienti finanziari, lo sostituisce e ne continua l’opera devastante. Nel febbraio 2014 gli succede Renzi che senza alcun mandato elettorale cambia a suo uso e consumo la legge elettorale e la Costituzione con il voto di un parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale e da una maggioranza composta da persone passate da destra a sinistra, funzionali al disegno antidemocratico.

Da non cattolico, come legge il voto di fiducia dato da quei senatori che si definiscono cattolici come De Poli, Casini, Alfano?

Piano. Come disse Benedetto Croce, come possiamo non dirci cristiani, immersi come siamo tutti in una cultura permeata da 2000 anni di cristianesimo? Non mi piace che la mia posizione filosofica possa venire catalogata come esse “non qualcosa”. Per definire la mia posizione sarebbe necessario parlarne a lungo. Ma non credo che questo possa interessare. I principi di fondo però sono gli stessi. Soprattutto sulla vita, la famiglia e la funzione sociale della proprietà, del lavoro, del denaro e delle banche. Come leggo il loro voto? Puro opportunismo.

Il popolo del Family Day ha promesso che farà sentire il suo peso al prossimo referendum costituzionale, ritiene che potrà diventare una sorta di elezione politica in cui Renzi potrebbe avere amare sorprese?

Il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione è sottovalutato. Un po’ perché così vogliono i media asserviti al potere. Un po’ perché la gente ha altri problemi più urgenti cui pensare. Tuttavia il referendum che si terrà a ottobre ha una valenza politica unica: è il primo test nazionale in cui Renzi dovrà sottoporre il proprio operato al giudizio del popolo. Ed è un’occasione unica che il popolo ha per riappropriarsi della sovranità e ripristinare la democrazia mandando Renzi a casa. Votare NO alla riforma di Renzi significa difendere la democrazia e rimettere il potere nelle mani del popolo togliendolo alle banche e agli eurocrati. La Costituzione va aggiornata. Ma non a colpi di maggioranza, ma attraverso un ampio dibattito fra tutte le componenti del paese, esattamente come quando venne scritta. La strada maestra non è la frettolosità renziana, ma l’elezione di un’Assemblea Costituente eletta col sistema proporzionale puro nella quale siano rappresentate  tutte le componenti della società italiana. Questa è democrazia. Il resto è oligarchia e prevaricazione. Io voterò NO.